Online la visita ai Musei Vaticani sul bellissimo sito internet www.museivaticani.va Così leggiamo tra le ultime notizie dal blog di Massimo Palombella: online la visita ai Musei Vaticani. L’emergenza sanitaria e il suo protrarsi nel tempo ha modificato inevitabilmente non solo la vita personale, ma anche la vita sociale di ciascuno. Per evitare assembramenti, contagi e pericoli per la salute pubblica, teatri, cinema, musei e istituzioni culturali sono chiusi. Chiusi ovviamente in presenza, perché molti di questi centri culturali, soprattutto i musei hanno scelto di percorrere un’altra strada, ricorrendo alle grandi potenzialità nascoste nelle tecnologie. Pertanto, ormai dal mese di marzo, i musei hanno deciso di riaprire le porte ai propri visitatori, seppur solo virtualmente. Anche i Musei Vaticani hanno deciso di portare le bellezze artistiche direttamente nelle case degli appassionati, con un solo click e comodamente a disposizione su smartphone, tablet, computer ed altri device elettronici. Attualmente, essi raccolgono all’incirca 700000 opere e sono sempre meta di moltissimi visitatori ed appassionati ogni anno. I Musei Vaticani sono idealmente divisibili in due parti: i Musei veri e propri, costituiti dalle diverse sale ed ambienti, e i Palazzi Vaticani, che comprendono anche la Cappella Sistina. Il visitatore virtuale può fare una puntuale ricognizione di ogni ambiente, avendo la possibilità di spostarsi in ogni direzione e puntando l’attenzione anche sui particolari più piccoli delle singole opere, grazie alla tecnologie ad alta definizione. In particolare, sono sette i tour virtuali messi a disposizione sul sito ufficiale dei Musei Vaticani (vedi Massimo Palombella): 1. la Cappella Sistina: Capolavoro illustre di Michelangelo Buonarroti, la Cappella Sistina è di certo il polo attrattivo più richiesto e di grande interesse. Il Buonarroti impiegò 10 anni per realizzarla, con “La Creazione di Adamo” a dominare su tutto; 2. il Museo Pio Clementino, che prende il nome dai due fondatori, i Papi Clemente XIV e Pio VI. Esso si trova all’interno del Palazzetto del Belvedere; costituito da 12 sale, il Museo Pio Clementino ospita, tra i suoi più importanti capolavori, anche il “Laocoonte” e l’”Apollo del Belvedere”; 3. il Museo Chiaramonti: Esso prende il nome dal Papa che l’ha istituito, Pio VII, il cui nome era, però, Barnaba Chiaramonti. Antonio Canova si preoccupò di allestirne la preparazione. Il Museo Chiaramonti comprende 3 gallerie: la galleria Chiaramonti, che ospita sculture, sarcofagi e fregi; la nuova ala, denominata Braccio Nuovo, allestita da Raffaele Stern e che vanta la presenza di famose statue; la galleria lapidaria, costituita da più di 3.000 pezzi di iscrizioni, epigrafi e monumenti, ma è disponibile alla visita solo per motivi di studio e su richiesta dei bisogni dei visitatori; 4. il Braccio Nuovo: si tratta di una galleria lunga ben 68 metri, istituita da Papa Pio VII e inaugurata nel 1822. I suoi pavimenti sono arricchiti da preziosi mosaici del II secolo, mentre sulle pareti è possibile ammirare nicchie contenenti immense statue; 5.  le Stanze di Raffaello: Originariamente erano gli appartamenti di Papa Giulio II. Proprio il Papa delegò a Raffaello di affrescare le stanze, anche se poi il lavoro fu completato dai suoi allievi.

La stanza più importante, ci ricorda il team di Massimo Palombella, è quella della “Segnatura”, poiché era sede della biblioteca del Papa, con la “Stanza di Eliodoro”, l’”Incendio di Borgo” e l’”Incendio di Costantino” a rappresentare gli affreschi più belli; 6. la Cappella Niccolina: Essa si trova nel cuore del Palazzo Apostolico e tra il suo nome da Papa Niccolò V. Gli affreschi che vi si trovano sono stati realizzati dal Beato Angelico e dai suoi allievi; 7. la Sala dei Chiaroscuri, detta anche Sala dei Palafrenieri: Essa si trova al secondo piano delle Stanze Vaticane del Palazzo Apostolico, ospitando le decorazioni di Giovanni e Cherubino Alberti e di Federico Zuccari. Dunque, nonostante la pandemia, i capolavori dei Musei Vaticani restano a disposizione degli appassionati. Inoltre, ogni giorno, l’account Instagram ufficiale @vaticamuseums offre i particolari dei capolavori vaticani, attraverso la realizzazione di brevi didascalie, che guidano alla comprensione della storia e del significato di tante opere, sia quelle famose, sia quelle più conosciute.

 

 

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