La cannabis legale è stata al centro delle cronache e del dibattito politico per molto tempo. Da un lato c’è chi si schiera a suo favore mettendo in evidenza tutti i vantaggi dei principi attivi in essa contenuti, dall’altro alcuni soggetti continuano ad assimilarla esclusivamente al THC, molecola che per legge, tra l’altro, viene mantenuta enormemente al di sotto rispetto ai livelli stabiliti e spesso ridotta a tracce.

Sono stati effettuati molti studi a livello clinico e di laboratorio per mettere in evidenza come una volta ridotto il tetraidrocannabinolo, i prodotti a base di Cannabis Indica e Sativa non solo non presentano effetti psicoattivi, ma offrono una vasta gamma di benefici a basso costo, come messo ad esempio in evidenza in questo interessante articolo che spiega i principali benefici dei prodotti a base di CBD e dove poterli acquistare a Roma.

La strada da percorrere è ancora molto lunga, perché per motivazioni di tipo ideologico vengono mosse accuse ai canapai e ai produttori degli estratti che vengono visti come una specie di spacciatori legalizzati. Invece semplicemente sono parte di una filiera specialistica del settore erboristico che effettua un’enorme quantità di controlli di qualità per garantire che il prodotto rispetti gli standard di legge.

Che relazione c’è fra CBD e cannabis

La cannabis è una pianta annuale che cresce comunemente in natura nei climi caldi, preferendo le alture dove c’è un certo sbalzo di temperatura quotidiano ed è stata coltivata per millenni per le fibre tessili di qualità e le sementi per uso alimentare.

Col tempo si è poi ho scoperto che la resina e le infiorescenze contengono principi attivi molto utili con una buona concentrazione, come d’altronde accade per la gran parte delle piante officinali che usiamo comunemente per preparare le tisane in inverno.

Oltre ai sali minerali e ad altri oligoelementi le infiorescenze della cannabis contengono nella loro resina, molto densa e appiccicosa, un gruppo di molecole specifico detto cannabinoli, che sono anche completamente compatibili con l’organismo umano, che è dotato di un sistema, detto endocannabinoide, un gruppo di ricettori che si legano spontaneamente a queste sostanze.

All’interno della famiglia di cannabinoli, la cui concentrazione è molto variabile a seconda della tipologia di pianta, detta comunemente strain nel gergo dei canapai, si trovano all’incirca 80 differenti molecole, anche se attualmente le più studiate e note sono due, perché solo quelle che si esprimono con più facilità, THC e CBD.

Per molti anni i produttori del tipo di cannabis, che in Italia è illegale, ma che in Paesi come la Svizzera e l’Olanda è stata ampiamente coltivata, regolamentata e commercializzata, hanno ibridato i loro esemplari e selezionato quelli che producevano i livelli più alti di tetraidrocannabinolo. Questo per le sue proprietà psicoattive che sono le stesse che hanno spinto nel 1961 a includere la cannabis nella lista delle sostanze stupefacenti insieme ad eroina e cocaina.

Gli agronomi però non si sono fermati nelle ricerche, perché avevano notato la presenza di una molecola, il cannabidiolo che presentava caratteristiche molto interessanti, anche se era relativamente complicata da isolare. Grazie agli alti livelli di domesticazione della cannabis, però, nel giro di poche generazioni è stato possibile ottenere piante a partire dalle strain originali dove il THC era diventato minoritario e il CBD abbondante.

È stata poi sviluppata una tecnica per l’estrazione a freddo di questa molecola in modo tale da poterla studiare in una forma concentrata che attualmente viene commercializzata con il nome di olio di CBD. I risultati sono stati sorprendenti e molto rapidamente sono stati avviati studi anche a livello clinico che dimostrano come questo principio attivo possa essere utilizzato per il trattamento terapeutico di molti problemi.

Quali sono le proprietà del CBD

A differenza del più noto THC, il cannabidiolo non è una molecola psicoattiva. Questo significa che la sua assunzione anche in quantità considerevoli non produce stati alterati o di euforia artificiale, non induce allucinazioni in nessun tipo, ma mantiene perfettamente lucidi e rilassati.

Il CBD si lega ad alcuni recettori del sistema endocannabinoide inducendo uno stato di rilassamento muscolare diffuso e favorendo quindi il riposo, in particolare per i soggetti che sono costretti a posizioni fisse durante tutto il giorno e quindi non hanno la possibilità di scaricare la tensione facendo moto.

È ad esempio il caso di programmatori e impiegati, ma anche di chi ha avuto la sfortuna di convivere con malattie che portano all’immobilità, iniziando a sviluppare tutta una serie di dolori cronici difficili da trattare con i normali farmaci. Anche perché questi ultimi hanno una soglia di tolleranza che sale progressivamente e si è quindi costretti a passare a noi prodotti sempre più aggressivi e con controindicazioni spesso proibitive.

Chi è stato trattato con olio di CBD, una volta stabilita la soglia necessaria che dipende dal singolo soggetto, ha iniziato a provare una sensazione piacevole di rilassamento muscolare e di calo della tensione, che si è tradotta anche con un miglioramento generale dell’umore e della respirazione.

A fianco di questo effetto strettamente fisico c’è un risvolto psicosomatico perché l’assunzione di prodotti a base di olio di CBD ha prodotto ottimi risultati anche su soggetti ansiosi e con attacchi di panico, perché questa molecola rende notevolmente più morbida la loro risposta agli eventi traumatici di stress, impedendo quindi l’avviarsi della spirale molto pericolosa a cui sono soggetti.

CBD contro l’ansia

Il controllo della velocità del battito cardiaco, della respirazione e della pressione sanguigna giocano un ruolo chiave nel contrasto degli stati di ansia, così come la respirazione, che avvenendo in maniera più fluida e naturale non conduce verso fenomeni di iperventilazione tipici dei soggetti ansiosi.

Secondo molti studi condotti su soggetti con stress post-traumatico, all’assunzione di olio di CBD ha portato un netto miglioramento della qualità della vita, soprattutto nel caso in cui sono stati soggetti a interazioni con folle e grandi quantità di persone, ad esempio durante conferenze o discorsi in pubblico.

Questi hanno riportato come l’assunzione di olio CBD poco prima di salire sul palco li abbia aiutati a ritrovare la lucidità necessaria per affrontare una grande quantità di persone e di estranei, seguendo il filo logico del discorso senza lasciarsi prendere da momenti di panico e sconforto, cosa che prima era completamente impossibile.

L’olio di CBD si utilizza anche attivamente per contrastare spasmi e tremori in soggetti che presentano stati iniziali o avanzati di malattie neuro degenerative. Sebbene questa sostanza non sia la cura per la malattia, ne attenua considerevolmente i sintomi, permettendo a chi soffre di condurre una vita normale e priva di costante tremore.

Come acquistare olio di CBD

Al momento in Italia l’acquisto di olio di CBD è legale e regolamentato dal punto di vista della composizione e della produzione. Si può acquistare in molti punti vendita diffusi sul territorio, anche se è molto spesso è preferibile cercare su internet anche perché molte zone non sono fornite.

Portali come Justbob.it da anni sono attivi nel settore della commercializzazione dell’olio di cannabidiolo legale e gestiscono una rete di contatti con canapai e laboratori specialistici in grado di garantire un prodotto assolutamente esente da THC e proveniente da coltivazioni di strain di altissima qualità.

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