Ottobre 5, 2024
Clochard-morto-roma

Ieri l’ennesimo senza tetto è stato trovato morto a Roma, nel Parco della Resistenza. Anche lui, come tutti gli altri, non è riuscito a passare la notte e sopportare il freddo e si è quindi dovuto abbandonare alla sua tristissima sorte. Non si tratta certo di un caso isolato nella Capitale: la conta delle vittime del freddo sta crescendo sempre di più e sono proprio i clochard a perdere la vita uno dietro l’altro. Una situazione inaccettabile, sia per la Caritas che per la Croce Rossa, che parlano ora di emergenza e spronano il comune a trovare nuove strutture di ricovero permanenti.

Il suo nome era Nicolae, cinquantenne romeno, ed è stato trovato riverso a terra accanto al suo giacilio di fortuna. A notarlo, un runner che come al solito faceva la sua corsa mattutina ma che ieri mattina ha trovato una sorpresa di certo spiacevole.

Record di clochard morti a Roma: è emergenza

In questi ultimi mesi la situazione sta letteralmente degenerando, eppure quest’inverno non si può dire più freddo di quelli passati. Nonostante il piano freddo avviato già da diversi mesi dal Campidoglio però, i senza tetto continuano a morire stroncati dal gelo nelle strade e nei parchi di Roma. Si tratta di una vera e propria emergenza, di un problema che non può e non deve essere sottovalutato perchè il rischio è quello di trovarsi a fare la conta giorno dopo giorno, aggiungendo sempre una vittima in più.

Dall’inizio della stagione invernale sono ben 10 i clochard che sono stati trovati morti nella Capitale, 5 solo dall’inizio dell’anno. Caritas e Croce Rossa lanciano l’allarme: occorrono nuove strutture di accoglienza permanenti e a questo deve pensare il comune.

Chi erano i senza tetto morti a Roma

La prima vittima del freddo è stata trovata a San Pietro il 29 ottobre dello scorso anno, mentre un mese più tardi, il 29 novembre, è stato rinvenuto il corpo di un altro clochard a San Lorenzo. L’8 dicembre, sempre a San Pietro, è morto per via del freddo un senza tetto di 62 anni e la stessa sorte è toccata il 19 dicembre a Zaid Mahmud che non ce l’ha fatta ed è stato trovato dai carabinieri su una banchina lungo la riva del Tevere.

Lo scorso 30 dicembre è morto anche Davide, il clochard-intellettuale che in molti conoscevano nella zona. Il 2 gennaio 2019 è deceduto un senza tetto polacco in Piazza Lorenzo Lotto a Tor Manciana e appena due giorni dopo è stato rinvenuto il corpo senza vita di un 52enne di origini rumene in zona Ponte Marconi.

Ha suscitato molto scalpore anche la morte di Nereo, il clochard di Corso Italia amato da tutti, che è stato travolto da un’auto pirata all’alba del 7 gennaio. Il giorno successivo un altro senza tetto ha perso la vita a Ponte Sublicio: aveva acceso un fuoco nell’estremo tentativo di superare il freddo ma è morto carbonizzato all’interno della sua baracca.

Infine il 14 gennaio è stato rinvenuto il corpo dell’ennesimo clochard deceduto a piazza Irnerio. Una lista troppo lunga, che non può e non deve essere accettata.