Aprile 25, 2024

Quando una persona sospetta un tradimento da parte del proprio coniuge sono numerosi i sentimenti che la affliggono e questi potrebbero portare a reazioni improvvise e, molto spesso, dannose. Il pensiero di vedere andare in fumo la propria unione è talmente doloroso e frustrante da sconvolgere la vita, trascinando il tradito in un turbine di pensieri di rabbia e dolore difficili da spiegare a parole.

Al di là delle ripercussioni psichiche queste situazioni devono essere gestite anche da un punto di vista legale perché, quasi sempre, conducono al divorzio. In questi casi subentrano una serie di problematiche legate all’affidamento dei figli e alla suddivisione dei beni. Per tali ragioni subentrano gli avvocati ingaggiati per tutelare gli interessi rispettivi dei due coniugi.

Provare un’infedeltà non è così semplice

Per arrivare ad una risoluzione della controversia a favore del tradito, ammesso che ci siano i fondamenti giuridici, è necessario produrre delle prove in modo legale. Questo è possibile ingaggiando un professionista come spiegato dall’investigatore privato Roma Giuseppe Tiralongo dell’Agenzia di investigazioni Atlantica Investigazioni. La ragione deriva da una sentenza del Tribunale di Roma che stabilisce le modalità in cui le prove da portare dinanzi ad un giudice devono essere fondate ma non solo.

Nello specifico quando una persona nutre dei sospetti nei confronti del coniuge questi non bastano a provare un tradimento. Per la nostra giustizia sono necessarie prove oculari, ovvero testimonianze di chi ha assistito all’evenienza inequivocabile del tradimento. Per questo è preferibile ingaggiare un investigatore privato specializzato, capace di produrre un dossier di prove tali per le quali verrà chiamato a testimoniare.

Le foto o gli sms non sono prove

Va specificato che le prove fotografiche o oculari prodotte dall’investigatore non bastano a far valere le proprie ragioni. Piuttosto queste saranno inquadrate in un report per il quale l’investigatore stesso viene chiamato a testimoniare l’infedeltà davanti ad un giudice. Se il tradito si affiderà ad un vero professionista questo si attiverà per produrre prove inconfutabili, ovvero inattaccabili dalla controparte.

Difatti molto spesso accade che foto o video vengano contestate per la possibilità che vi siano state apportate modifiche oppure il traditore potrebbe dichiarare di non riconoscervisi. Proprio per questo è importante rivolgersi ad investigatori qualificati, capaci di andare ben oltre il semplice sospetto del coniuge tradito.

L’investigatore privato è sempre la scelta più saggia, per quanto dolorosa

Per tutte queste ragioni è sconsigliabile agire per proprio conto, rischiando di produrre prove che possano avere un effetto contrario, ovvero spingere il coniuge tradito a commettere reati. Tra questi i più comuni sono la violazione della privacy che si verifica anche solo sbirciando telefono, computer e corrispondenza privata del coniuge.

Comprendiamo che l’ingaggio di un investigatore privato per controllare il proprio coniuge possa rivelarsi una decisione dolorosa e frustrante ma improvvisarsi detective basandosi sul proprio istinto potrebbe non essere la scelta più saggia.

Cosa dice la legge a riguardo?

Il tradimento è la motivazione che può far valere i propri diritti in fase di divorzio e, proprio per questo, agire da solo potrebbe risolversi in un nulla di fatto. Questo è vero a maggior ragione a seguito della sentenza della Cassazione Civile n. 10823 e alla sentenza per la quale il coniuge autore della violazione del patto di fedeltà debba provare la mancanza di nesso tra infedeltà e crisi coniugale.

In altre parole il coniuge infedele deve dimostrare che la crisi matrimoniale e il divorzio non sia imputabile al suo comportamento fedifrago. Per tali ragioni l’ingaggio dell’investigatore diventa centrale per dimostrare l’infedeltà e far valere le proprie ragioni nell’ambito di un divorzio.