Ottobre 5, 2024

Il cibo che arriva a casa non è più un vezzo da appassionati del futuro, ma una realtà che muove in Italia già 3 miliardi di euro.

Sono in moltissimi a non mettersi più ai fornelli per preparare pranzo o cena, preferendo piuttosto un rapido salto sullo smartphone, alla ricerca di panini, kebab, hamburger o pizze, ribaltando quella che è ormai la bugia più grande che amiamo raccontarci in pubblico, ossia che amiamo da morire stare ai fornelli.

Nonostante la TV pulluli di programmi su chef e aspiranti tali, sono sempre meno gli italiani che vivono con ritualità i pasti principali, vuoi per i tempi sempre più ristretti, vuoi perché semplicemente dopo una giornata a lavoro non si ha veramente voglia di mettersi anche a cucinare.

Non però senza che il nostro gusto e il nostro palato possano comunque uscirne arricchiti: in realtà si predilige comunque una cucina di qualità, c’è poco junk food e si preferiscono comunque prodotti in grado di fornire una certa qualità anche quando si tratta di catene.

Perché gli italiani non cucinano più?

Perché in realtà non lo fa più nessuno, se non in quelle giornate scelte proprio come spazio di convivialità, quando cucinare non è un dovere ma un piacere, quando si cerca di riprodurre magari qualche piatto visto in TV.

La cucina di sussistenza non esiste più nelle grandi città ed è destinata a sparire, nel caso in cui la cosa dovesse prendere piede anche fuori dai grandi centri, anche in provincia.

Il tutto a favore di un sistema (quasi) perfetto di cottura e consegne, con migliaia di fattorini che affollano le strade di ogni grande città italiana.

Agli italiani piace anche straniero

Per quante battaglie campali si possano fare sulla dieta mediterranea e sulla supposta superiorità della nostra cucina, i risultati sembrano indicare una sensibilità cambiata di parecchio, soprattutto tra i più giovani.

Non che le tagliatelle della nonna non siano ancora uno dei piatti preferiti dagli italiani, ma durante la settimana si preferiscono comunque sushi, cucine asiatiche in generale, hamburger a patatine, alimenti non sempre più buoni o complessi, ma comunque più di facile consumo.

Gli italiani stanno cambiando? Sì, anche se lo stanno facendo decisamente a modo loro, perché anche le consegne delle piccole trattorie sembrano aver preso finalmente piede.

Quale sarà il futuro? Addio pasta fatta in casa?

No, niente affatto. C’è posto, nel mercato dei golosi italiani, sia per il cibo consegnato a casa, sia invece per il cibo più tradizionale fatto in casa. Sono cambiati semplicemente i ruoli e preparare i pasti in casa è oggi considerato un piacere, da coltivare soltanto quando se ne ha tempo o voglia.

È ancora presto per il funerale della cucina domestica, fiore all’occhiello del nostro Paese e dura a morire, di fronte a qualunque tipo di novità.

Dopotutto di programmi che insegnano a cucinare sono pieni tutti i canali che puoi trovare sulla tua tv.