pietre inciampo monti

Durante la notte sono state rimosse 20 pietre di inciampo. Si tratta di targhe in memoria alle vittime dell’Olocausto. La denuncia arriva da Adachiara Zevi, che veste il ruolo di presidente dell’Associazione culturale Arte e Memoria e che cura proprio il progetto Pietre d’inciampo a Roma. Le targhette sono incastonate nei sanpietrini che sono stati rimossi in via Madonna dei Monti, 82, nel rione Monti, a Roma. immediate le reazioni da parte non solo dei parenti e discendenti delle vittime, ma anche dal mondo politico.

Le 20 piccole targhe si trovava proprio davanti al protone da dove furono prelevate le vittime della Shoah. Installate il 9 gennaio 2012, le pietre erano dedicate alle famiglie Di Castro e Di Consiglio. Quest’ultima famiglia fu tra le più colpite: la razzia nel ghetto nel 43 e la retata nel 44. Alcuni furono deportati ad Auschwitz mentre altri trucidati alle Fosse Ardeatine. Finanziate dalla comunità ebraica di Roma, le pietre di inciampo erano state commissionate dalla sopravvissuta Giulia Spizzichino che è deceduta nel 2016. Sono ancora in corso i rilievi da parte delle forze dell’orineche indagano sull’increscioso accaduto. La procura ha aperto un fascicolo per furto con l’aggravante dell’odio razziale.

Le reazioni

Durissime le reazioni, anche se qualcuno ingenuamente crede si tratti di una ragazzata e non in un gesto antisemita. Il gesto è considerato vergognoso dall’osservatorio Romano alla Cgil. La sindaca di Roma Virginia Raggi condanna con forza questo gesto indegno. La memoria deve esser rispettata.La presidente del Senato Alberti Casellati esprime la sua vicinanza alla comunità ebraica, condannando il gesto. Il furto delle pietre di inciampo è una nuova barbarie contro le testimonianzedella memoria collettiva che appartiene a tutti.

Interviene anche il presidente della Camera, Roberto Fico che giudica l’atto antisemita molto grave. La senatrice a vita Liliana Segre si dice addolorata e preoccupata per la mancanza di rispetto e memoria che si dimostra con atti come questi, da condannare sempre.

Per dimostrare tutto lo sdegno di un atto così increscioso, è stato promosso un presidio silenzioso in via Monti. Candele, fiori e tanta commozione in memoria delle perdite per il nazifascismo. Sulla rete che recinta il buco nella strada lasciato dalle pietre, qualcuno ha attaccato uno stralcio dal romanzo di Primo Levi.

Era già accaduto…

Purtroppo, non è la prima voltache le pietre di inciampo vengono rimosse dal selciato. Il furto dei sanpietrini con le targhe ricordo in ottone si era già verificato nel febbraio 2014 in via Urbana quando fu tolta la pietra in ricordo di Don Pietro Pappagallo, il sacerdote che proteggeva e assisteva i perseguitati dal regime.

Anche nel gennaio 2012 furono divelte dalla strada le pietre in via Santa Maria in Monticelli, quelle sistemate proprio di fronte alla casa da cui furono deportate le sorelle Spizzichino. In quel caso, l’autore del gesto confessò dicendo che non voleva queste pietre davanti a causa sua perché sembrava un cimitero.  Nello stesso anno fu tolta anche e poi sostituta con un sanpietrino normale la targa in memoria di Augusto Sperati, anche lui deportato nei lager nazisti.

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